venerdì 8 luglio 2016

Come uscire dall'euro? Semplice, limitiamo il suo l'utilizzo


Generiamo un'altra economia attraverso il baratto amministrativo le monete complementari le camere di compensazione il baratto e l'economia locale 

Uscire dall'euro non è una cosa semplice, ancora più complicato è liberarsi dalla moneta debito di proprietà degli usurai. L'attuale crisi truffa messa in atto per espropriare tutti noi è stata un “successo” per l'usuraio. La distruzione della domanda interna voluta da Mario Monti con l'aumento indiscriminato delle tasse, definito dallo stesso “il consolidamento fiscale” e la continua mancanza di denaro circolante nell'economia reale sta facendo chiudere tutte le piccole e medie imprese, causando un aumento della disoccupazione. Le famiglie, le aziende e tutta la società è al collasso. I suicidi e la disperazione aumentano, purtroppo questo è l'unico dato che tende a salire.

Lo scenario è quello tipico di un periodo di guerra, si una vera e propria guerra, in questo caso economica e monetaria, cambiano le armi, cambiano i tempi e anche le guerre si adeguano alle nuove tecnologie non si fanno più tutte allo stesso modo.
Due sono i modi per conquistare una nazione, uno è quello classico, fatto con le armi, l'altro e con il debito. Un sistema subdolo, strisciante, si diventa schiavi senza catene e inconsapevoli del proprio stato di schiavitù.


Ma da tutto questo dobbiamo necessariamente trovare la forza per liberarci, bisogna utilizzare tutto quello che abbiamo a disposizione, monete complementari, sistemi di camere di compensazione , baratto, bisogna far crescere l'economia locale, sviluppare l'agricoltura locale a chilometro zero per il proprio fabbisogno, aumentando il numero delle colture. Dobbiamo boicottare tutti i centri commerciali, perché sono delle vere sanguisuga, causano il drenaggio monetario cioè sottraggono moneta dalle comunità locali e la investono in economia finanziaria e speculativa.

La rivoluzione gandhiana mise al centro del suo operato il boicottaggio di tutta la produzione anglosassone. Ma per operare in tal senso c'è bisogno di dare molta informazione, preparare culturalmente il popolo, purtroppo quasi completamente assuefatto al pensiero unico imposto dal sistema attraverso i mass-media e la cultura dominante.
I sindaci che sono particolarmente sensibili a queste tematiche, che hanno il giusto spirito per servire la propria comunità, che amano il proprio lavoro, hanno il dovere, in questo periodo storico di attuare tutto quello che è loro concesso per migliorare la situazione odierna.

I sindaci oltre a promuovere l'utilizzo delle monete complementari, potrebbero sfruttare anche l'art. 24 del decreto salva Italia, applicando il baratto amministrativo per migliorare l'efficienza del proprio comune. Un articolo che può tornare particolarmente utile in questo drammatico periodo. I cittadini potrebbero pagare le tasse concedendo del loro tempo per metterlo a disposizione della comunità. L'unica cosa buona che è stata fatta dai nostri governati, sicuramente una svista. Di seguito riporto per intero l'articolo 24 del decreto:(1)

                (Misure di agevolazione della partecipazione delle  comunità  locali
                                        in materia di tutela e valorizzazione del territorio) 

  1. I Comuni possono definire i  criteri  e  le  condizioni  per  la realizzazione di  interventi  su  progetti  presentati  da  cittadini singoli e associati, purché individuati in relazione  al  territorio da riqualificare.  Gli interventi possono  riguardare  la  pulizia,  la  manutenzione, l'abbellimento di aree  verdi,  piazze o  strade  ed  in  genere  la valorizzazione  di  una  limitata  zona  del  territorio   urbano   o extraurbano. In relazione alla tipologia dei  predetti  interventi  i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di  tributi  inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione e' concessa per  un  periodo limitato, per specifici tributi e per  attività  individuate dai Comuni,  in  ragione dell'esercizio sussidiario  dell'attività posta in essere. 

In conclusione, dato che la moneta nell'economia reale è rara, bisogna  sfruttare al meglio gli euro  che abbiamo in tasca per  pagare solo quello che non possiamo retribuire  in altro modo. 
Non illudetevi, le continue emissioni monetarie attuate dalla B.C.E. ( il cosiddetto “quantitative 
easing”) servono solo ad ingrassare ulteriormente  l'attuale economia finanziaria, non certoad
 aiutare  l'economia reale. Quindi sarà necessario creare un volano economico alternativo, 
utilizzando  tutti quegli ulteriori strumenti  disponibili  per  generare  una nuova economia,
 basata sulla fiducia reciproca e su quei sani valori che abbiamo alla base della nostra cultura. 
Bisogna lottare per  conquistare quella vera sovranità citata nel primo articolo della nostra 
costituzione cioè “La sovranità appartiene al popolo”. Dobbiamo farlo in maniera costante a
 piccoli passi, piccole battaglie quasi impercettibili al grande sistema che fagocita tutto. Dobbiamo sostituire questo  sistema basato solo sulla competitività  con uno fondato sulla cooperazione e l'aiuto reciproco. 
Questa è  la strada maestra che ci condurrà verso il raggiungimento  di tutte quelle sovranità 
degne di un popolo veramente  libero con  sovranità Monetaria,  sovranità politica , sovranità 
 culturale 
alimentare  ed energetica. 

1) Naturalmente è necessario chiarire che le tasse in presenza di sovranità monetaria, con moneta di proprietà del portatore, non  sono necessarie, salvo una minima parte per riequilibrare la massa  monetaria in circolazione. Pertanto anche se attualmente l'articolo 24 del decreto è funzionale alla cittadinanza per pagare le tasse, sostanzialmente si avvera quello che aveva previsto il prof. Auriti, cioè  che in futuro avremmo lavorato senza essere retribuiti per il lavoro svolto. Bisogna essere  consapevoli e  riformare  dalle fondamenta tutto il sistema di emissione monetaria che ci ha reso schiavi.   


                                                                                                              Cosimo Massaro

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