Uno studio tedesco conferma “L'EuroDisastro”

L'Italia dall'entrata dell'Euro, in 20 anni ha perso 4325 miliardi

Uno studio di due ricercatori tedeschi del "Centrum für europäische Politik" di Friburgo, ha finalmente evidenziato quello che tutti noi, i critici dell'Euro, abbiamo sostento in tutti questi anni.

Non si può mentire in eterno, prima o poi, come si dice, “tutti i nodi vengono al pettine”, non si possono spacciare per verità, informazioni che non trovano riscontro nel vissuto quotidiano. Tutti noi, in Italia e non solo, abbiamo vissuto e stiamo vivendo sulla nostra pelle, le cause di questa immane sciagura che ci è caduta sulle nostre spalle, che si chiama “EuroDisastro”. ⁽¹⁾

Si sapeva benissimo che l'Euro, per l'Italia, sarebbe stato uno tsunami che avrebbe distrutto la sua economia. Non si potevano mettere a competere tra di loro, le diverse economie adottate dai vari paesi componenti dell'eurozona, con una valuta rigida e forte come l'Euro.

Il professore Giacinto Auriti, già nel 1979 molto tempo prima dell'entrata in vigore dell'Euro, in un suo articolo scritto per “L'ALTERNATVA”, affermava testualmente che l'ingresso dell'Italia in Europa con la propria moneta nell'area dei cambi fissi, cioè il cosiddetto serpente monetario sarebbe stata: “...una vera e propria iattura, tale da relegare definitivamente il nostro già stremato Paese nell'area del terzo mondo e del sottosviluppo”.

In seguito, già da dopo il trattato Maastricht, tanti economisti di fama internazionale, da Paul Krugman ( premio nobel per l'economia) a Wynne Godley, giusto per citarne alcuni, avevano ampiamente messo in guardia dalle nefaste conseguenze che avrebbe portato l'Euro.

Tornando al nostro studio, sicuramente non di parte, dato che è stato portato avanti da un istituto tedesco, dal grafico si evidenzia che l'Italia in 20 anni, nel suo complesso, ha perso 4325 miliardi di Euro e 73,605 Euro pro capite.

Mentre la Germania, avrebbe guadagnato secondo lo studio, 1893 miliardi di Euro nel suo complesso cioè 23.616 euro pro capite.

L'Italia (e non solo) in questi anni , così facendo, è diventata il “mezzogiorno” d'Europa. In pratica si è volutamente generata una miseria nazionale programmata da un vertice bancario, il quale ha generato una sorta di colonialismo interno europeo, che ha di fatto, arricchito alcuni paesi penalizzandone gravemente altri.

In conclusione, il mio personale parere è che l'Euro, in fondo, è solo la punta dell'iceberg, l'esito ultimo di un sistema monetario privato e monopolista di una moneta debito, che ha schiavizzato tutti i popoli europei chi più chi meno, e che ha garantito e garantisce guadagni astronomici e il potere assoluto a banchieri senza scrupoli e ad alcune nazioni che si sono prodigate per costituire questa Europa tecnocratica, ben lontana dall'Europa dei popoli.

Una teconcrazia europea, che ha anche attuato politiche economico-monetarie iperliberiste, fondate sull'austerity, sul pareggio di bilancio, sulle privatizzazioni e sulla fine degli investimenti pubblici, le quali hanno fatto sprofondare nella povertà, una grossa parte della fascia media della popolazione, ed ha aumentato le ricchezze di una ristretta èlite.

                                                                   Cosimo Massaro

1) EuroDisatro: saggio di Cosimo Massaro con prefazione del prof. Nino Galloni edito da edizioni Sì 2014